AZIENDE

la cooperazione 

Ormai, quasi tutti, conosciamo questa storiella:

“Un giorno un uomo andò da un pescatore e gli disse che non aveva di che mangiare. Il pescatore, rimasto impietosito da questa richiesta, decise che avrebbe donato ogni giorno un pesce al pover’uomo per non lasciarlo morire di fame. E così fece.

L’uomo era contento di aver finalmente trovato da mangiare, e il pescatore era felice di poterlo aiutare.

Qualche tempo dopo però il pescatore morì e il pover’uomo si ritrovò ben presto allo stesso punto di partenza, cioè senza mangiare. Non tutti i pescatori infatti avrebbero fatto la stessa cosa per aiutarlo.

Seppur di gran cuore, nel gesto del pescatore c’era stato purtroppo qualcosa di sbagliato, di effettivamente fine a sé stesso.

Se solamente avesse insegnato all’uomo a pescare, e gli avesse fornito una canna da pesca per farlo, ora quell’uomo avrebbe avuto ancora di che sfamarsi, e non sarebbe di nuovo a combattere contro la fame.”

In realtà questo breve racconto, così come tanti altri, ci insegna molto. É infatti molto frequente intendere l’aiuto come un qualcosa di concreto, qualcosa che possa risolvere un problema nell’immediatezza, ma che magari, il più delle volte, non ne va purtroppo a risolvere le cause.

Come la storia del pescatore dimostra, la soluzione apparentemente più bella, di “buon cuore”, non risulta invece essere sempre la migliore.

Non basta fare del bene, bisogna anche farlo bene”. (D.Diderot)

Scrive infatti così Dambisa Moyo:

"In Africa c'è un fabbricante di zanzariere che ne produce circa cinquecento la settimana. Dà lavoro a dieci persone, ognuna delle quali deve mantenere fino a quindici familiari. Per quanto lavorino sodo, la loro produzione non è sufficiente per combattere gli insetti portatori di malaria. Entra in scena un divo di Hollywood, che fa un gran chiasso per mobilitare le masse e incitare i governi occidentali a raccogliere e inviare centomila zanzariere nella regione infestata dalla malattia, al costo di un milione di dollari. Le zanzariere arrivano e vengono distribuite: davvero una «buona azione». Col mercato inondato dalle zanzariere estere, però, il nostro fabbricante viene immediatamente estromesso dal mercato, i suoi dieci operai non possono più mantenere le centocinquanta persone che dipendono da loro e, fatto non trascurabile, entro cinque anni al massimo la maggior parte delle zanzariere importate sarà lacera, danneggiata e inutilizzabile. Così, un intervento efficace a breve termine può involontariamente minare ogni fragile possibilità di sviluppo già esistente.”

Così come il pescatore, anche il divo di Hollywood è stato dunque EFFICIENTE nell’azione ma non EFFICACE nel risultato.